La gestione dei conflitti

6a00e54ee984f1883400e54f9c9ee18833-800wiRiuscire a vivere dei momenti di conflitto senza distruggere la qualità della relazione con l’altro è possibile. Salvo accettare che le divergenze non sono eliminabili, e che occorrono tempi e capacità opportune per gestirle al meglio.

Perfino in vacdistanze,confini invisibili,anza, perfino con la persona più amata, litigare sembra inevitabile, e ci si colpevolizza o si colpevolizza l’altro, per non riuscire a evitarlo.

La vicinanza e la convivenza sono difficili. E’ una questione di distanze, di confini invisibili e assolutamente soggettivi da rispettare e da far rispettare.

E? come nel caso dei due porcospini che morivano di freddo: decisero di scaldarsi stringendosi il più possibile, ma presto si accorsero che si pungevano terribilmente con i loro aculei; così si allontanarono, ma il freddo ricominciò a farsi sentire.

Dopo numerose e faticose prove, trovarono la giusta distanza che consentiva loro di tenersi caldo ma non pungersi troppo. In questo aneddoto di Schopenhauer, e spesso nella vita, non ci sono soluzioni al conflitto, ma solo delle opportunità di accomodamento che portino al minor danno.

E’ utile disegnare dei confini, comunicando le proprie esigenze e dandosi il diritto di dire di “no”, piuttosto che sforzarsi di essere accomodanti, per poi magari sentirsi invasi e soccombere alla propria incontenibile aggressività difensiva.

In passato, galateo e rituali rigidi semplificavano la convivenza, codificandone norme civili anche se ingessate.

Liberi da tutto ciò, siamo ora in balia di intolleranze e incomprensioni.

E’ quindi più che mai importante parlare e negoziare, mantenendo il conflitto sul piano simbolico piuttosto che agirlo nei comportamenti.

Invece di reagire in modo compulsivo, bisogna saper aspettare, tollerare la tensione sinché cala e si riesce ad affrontare il confronto con altri toni. Con l’obiettivo di trovare un accordo creativo che non comporti un vincitore e un perdente, ma che accontenti entrambi, che rispetti le reciproche esigenze.

Quando si cerca la pace a tutti i costi c’è spesso il prevalere di qualcuno sull’altro. Il conflitto può diventare invece un momento di crescita, grazie al quale imparare a rispettare se stessi e gli altri, salvaguardando le parti buone delle relazioni.

Olga Chiaia

Fonte: http://www.lifegate.it/