Cosa mangiare in inverno

Cosa mangiare in invernoLa preparazione all’inverno potrebbe riassumersi in una sola frase: “bloccare la proliferazione di radicali liberi“.
L’azione continua dei radicali liberi si evidenzia soprattutto nel precoce invecchiamento delle cellule e nell’insorgere di varie patologie gravi come cancro, malattie dell’apparato cardiovascolare, diabete, sclerosi multipla, artrite reumatoide, enfisema polmonare, cataratta, morbo di Parkinson e Alzheimer, dermatiti, ecc.

Quali sono le situazioni che scatenano i radicali liberi?

L’inverno certamente, ma anche stress, prodotti di scarto del metabolismo, le diete troppo ricche di proteine e di grassi animali, gli alimenti intolleranti, fumo, alcol, farmaci, prodotti chimici tossici (naftalina, candeggina), radiazioni, raggi ultravioletti come quelli solari, pesticidi, conservanti, esercizi fisici estremamente faticosi, e molti altri ancora.
Tutto questo distrugge le nostre riserve di vitamina A, C ed E.

Sintomi da carenza di vitamina A:

influenza, raffreddore cronico, infiammazioni ricorrenti, otiti ricorrenti (occhi, naso, orecchie, gola), astenia, pelle rugosa, orzaioli, ecc. L’inverno può sembrare meno freddo con l’integrazione di vitamina A e può spiegare perché i bambini crescano più d’estate che d’inverno: ciò perché d’inverno viene spesa per avere meno freddo. La salute delle gengive dipende dalla vitamina A, ma anche le nostre ossa.

Sintomi da carenza di vitamina C:

emorragie, ecchimosi, bronchiti, maggior predisposizione di avvelenamento dall’ambiente e dai medicinali, problemi al cervello, problemi al sistema nervoso (confusione, disattenzione, schizofrenia), ictus ed infarti causati da coaguli, articolazioni sensibili, ferite aperte, gengive gonfie e sanguinanti, denti molli con perdita di otturazioni, capelli opachi e fragili, stress, degenerazione del cuore, ecc.

Sintomi da carenza di vitamina E:

mestruazioni dolorose, arteriosclerosi, tendenza all’anemia, infertilità, pelle. Attenzione: aumenta la pressione negli ipertesi e nelle persone predisposte, e per questo motivo andrebbe assunta sotto controllo.

Quindi in pratica, cosa dobbiamo fare per arrivare preparati all’inverno?

Per prima cosa, per assimilare i nutrienti, dobbiamo ripristinare la nostra flora batterica, precedentemente distrutta da intolleranze, combinazioni alimentari scorrette, medicinali, alimenti spazzatura. Una volta sistemate le pareti intestinali, ripristinare le scorte di vitamine A, C ed E, ed infine procurarsi una buona fonte di zolfo per ricostruire i tessuto del corpo danneggiati.
La flora intestinale la si può ripristinare togliendo gli alimenti intolleranti, e facendo una cura di aceto di miele per almeno un mese: un cucchiaio in mezzo bicchiere di acqua prima dei tre pasti principali. L’aceto di miele lo si trova nei negozi di alimentazione biologica.
L’olio di fegato di merluzzo è ottimo in quanto contiene sia vitamina A che E: due cucchiai per due/tre volte al giorno. Abbinare a 1-2 litri di tisana di rosa canina bio, per l’assunzione di vitamina C. Lo zolfo lo si trova nella cipolla e nell’aglio: quindi non dovrebbe mai mancare nel mese di cura, una buona minestra di cipolle ed aglio, che oltretutto è molto gustosa (cucinare 2 cipolle in un pentolino d’acqua finché si cuociono ben bene: frullare il tutto e servire con crostoni di pane bio).

Dove troviamo queste vitamine negli alimenti?

Vitamina A (vegetali giallo, arancio e nella clorofilla), vitamina C (crescione, arance, kiwi, rosa canina), vitamina E (semi interi e crudi, broccoli e cavolfiore, olio spremuti a freddo, uova, pollame, pesce.
Un ottimo consiglio rimane tuttavia alimentarsi in maniera equilibrata con una dieta ricca di verdure, frutta e fibre, preferibilmente evitando latte e latticini, carne e salumi. Infatti latticini e carne contengono residui di antibiotici, che indeboliscono il nostro sistema immunitario. Non dimentichiamo per ultimo, che frutta/verdura/cereali per avere un quantitativo minimo di vitamine, deve essere necessariamente biologico.

Fonte: http://www.mangiarebene.com