Primavera: mali di stagione

Psicologia e salute fisica, la bella stagione può creare scompiglio ma…

Ormai le conferme paiono esserci tutte: clima sicuramente più mite, piante in fiore, prime allergie, palpebra pesante… è primavera! Finalmente possiamo cominciare, seppure con prudente calma, a riporre maglioni pesanti, giacche e cappotti, ad alleggerire il nostro guardaroba ma… ahimé!, sotto potrebbe presentarsi un vero disastro, sia dentro sia fuori il nostro corpo! Per rimetterci in forma, possiamo cominciare dalla psiche: mesi di poca luce, riscaldamento, nuvole e grigiori vari hanno costretto il nostro corpo ad abituarsi a regimi che ora, con la “bella stagione”, vanno  in crisi.

In effetti, gli stimoli luminosi sono in parte colpevoli di stati di spossatezza, insonnia, stanchezza in generale, un’astenia sia fisica sia psicologica, affaticamento con mancanza di concentrazione, fasi alterne di depressione ed eccitazione, uno stato derivato per lo più dalle fatiche di adattamento invernali caricate dalle eccessive aspettative sulla bella stagione.
Secondo alcuni esperti, a darci una mano nei momenti di maggior affaticamento è l’L-alfa-Glicerofosforicolina, assunta normalmente attraverso il latte ed utile per riattivare la capacità di concentrazione, l’uso della memoria e la vitalità in generale; un effetto altrettanto benefico ha il Ginko Biloba, una pianta che come funzione di uno dei suoi principi attivi ha il miglioramento dell’ossigenazione delle cellule cerebrali attraverso l’apparato circolatorio. Anche l’idroterapia può venire in aiuto del corpo e della psiche stimolando il sistema di termoregolazione, sia in centri specializzati sia in casa nostra: in quest’ultimo caso bisogna ricordare di fare docce e bagni alternati, le spugnature, le saune, i bagni di luce e quelli d’aria, lontano dai pasti, quando il corpo ha una temperatura più calda.

E’ utile ricordare che dal punto di vista fisico sono le cure disintossicanti che permettono ai prodotti di trattamento per il corpo di essere assorbiti con maggiore facilità. I giapponesi pare adoperino una tecnica in base alla quale prima ci si strofina copiosamente a pelle sia bagnata sia asciutta con un bel asciugamano o con spazzole, poi si fa una doccia tepida per liberarsi dalle impurità, un bel bagno caldo dove rilassarsi e scaricare la tensione, nuova strofinata e doccia questa volta fredda. Così via fino a quando si hanno tempo e voglia!

Per l’insonnia si può ricorrere al più classico dei riposini, magari solo nel fine settimana, da un minimo di 15 ad un massimo di 30 minuti, utile per abbassare i livelli di cortisolo, l’ormone che provoca lo stress. Per lo stress in generale, oltre a cercare di eliminare le fonti dello stesso stress (bella la battuta, vero?), si può fare del training autogeno, pensando e concentrandosi sulle sensazioni che danno maggiore rilassatezza e benessere: il rallentamento del battito cardiaco, il senso di pesantezza dei muscoli a riposo, il senso di calore dei vasi sanguigni dilatati. Può anche essere utile, la sera prima di addormentarsi, liberare la mente dalle preoccupazioni della giornata trascorsa e rilassare i muscoli; dedicarsi alla bellezza, alle piante, all’arte ed alla cultura in generale, ai bambini ed agli animali, fare almeno una buona azione al giorno verso uno sconosciuto. Liberando così la mente ed il cuore.

Anche l’estetica va aiutata: qualche volta succede che con la scusa del “tanto sono coperta”, oppure “tanto mi trucco bene…” ci si lasci un po’ andare, ma la bella stagione e la moda prevedono gambe di fuori, trucco leggero, pelle perfetta, corpo idem, quindi… sotto con i rimedi naturali! Per cominciare la pelle deve essere pulita e rinnovata, cosicché l’aria e la luce possano recarle quanti più benefici è possibile: quotidiana pulizia con detergenti delicati e non aggressivi, che non alterino il film idrolipidico di cellule grasse ed acqua che protegge la pelle dagli agenti nocivi.

Un peeling settimanale per asportare le cellule morte, meglio se arricchito da alfa idrossiacidi, una maschera nutriente adatta ai diversi tipi di pelle, per donare un aspetto splendente immediato, creme quotidiane, da notte e da giorno, da applicare con piacevoli massaggi che stirino le zone maggiormente soggette al formarsi di piccole rughe, cibi  freschi e nutrienti, magari alternando piccole cure disintossicanti per alleggerire l’apparato digestivo, saturo dalla lunga stagione invernale. E’ poi necessario ripristinare gli elettroliti dell’organismo, bevendo molta acqua e reintegrando così sodio, potassio e magnesio, aiutando ad eliminare quel fastidioso senso di gonfiore. Ottime anche le tisane a base di foglie e radici di bardana, foglie e fiori di fragola, piante di tarassaco o foglie di betulla. Da evitare assolutamente diuretici se non dietro prescrizione medica.

Anche una nuova dieta aiuta ad affrontare meglio i cambiamenti: Ippocrate ha detto «Che il tuo cibo sia la tua medicina e la tua medicina il tuo cibo». Quindi via alle sane abitudini, frutta e verdura fresche in abbondanti porzioni, possibilmente crude e poco condite: le più depurative sono gli asparagi, ricchi di potassio, utili a contrastare il ristagno dei liquidi, e di numerosi antiossidanti; fave, carciofi, broccoli, aglio, cavolo, cicoria, cipolle, piselli, porri, radicchio, ravanelli, rucola, tarassaco, miste a erbe selvatiche come la borragine, il cerfoglio, la pratolina, il luppolo, la malva, la bardana e l’ortica; la lattuga è buona fonte anche di vitamina K, ottima per le ossa, e di lattucario, elemento con una buona proprietà calmante ed antinsonnia.

La frutta deve essere rigorosamente di stagione e matura: le più depurative sono fragole e ciliegie, ma non dobbiamo dimenticare gli ultimi agrumi ed i kiwi; poi yogurt e cereali integrali. Quindi sì a selenio, magnesio, ferro e zinco. Ricordiamo sempre che se l’inverno ci ha lasciato dei rotolini in più, è bene perderli con molta calma: una dieta frettolosa con conseguente immediata perdita di peso serve a poco, se non a niente!, meglio mangiare meno e in modo variato e fare un po’ di moto costante per costringere l’organismo ad attingere energie alle riserve accumulate: la perdita di peso più corretta è di circa 500 gr a settimana.

Per capire dove si commettono errori può essere utile tenere un diario alimentare, dove segnare ciò che si mangia ed in che quantità. Secondo alcuni il piccante comporta un significativo aumento del consumo calorico ed aiuta a sentire meno la mancanza di grassi; il chewing gum può far perdere fino a 5 chili in un anno, mentre il caffè aiuta a sentire meno la sensazione di fame.
Per stimolare il corpo a liberarsi delle tossine esistono potenti alleati: il succo di aloe, il lievito alimentare, l’alga spirulina e l’aceto di mele. Un vero elisir è il tè verde; tre volte al giorno aiuta ad aumentare il dispendio energetico ed a bruciare più grassi.

Il cambiamento dell’abbigliamento deve essere graduale, soprattutto per evitare dannosi sbalzi di temperatura: la tecnica migliore è vestirsi “a cipolla”, più strati uno sopra l’altro così da riuscire ad adattarsi ad ogni situazione climatica.
Non ultimo un moderato esercizio fisico che aiuta anche a stare di più all’aria aperta e ad abituarci alla nuova stazione: se proprio non si riesce a fare del moto all’aperto, va bene anche in casa o in palestra, l’importante è muoversi. Ad esempio, anche lavando i piatti si può fare qualcosa  per i glutei, contraendoli ritmicamente, e per i polpacci, alzandosi sulle punte dei piedi ad intervalli regolari; oppure alzarsi e risedersi contraendo glutei ed addominali e tenendo l busto eretto. Anche le “boccacce” aiutano a dare sostegno ai contorni del viso rimodellando l’ovale.

Siamo alla vigilia dell’estate e dell’abbronzatura: ecco cosa fare per cominciare la preparazione alle prime esposizioni a raggi ultravioletti, seguendo un minimo di tattica, senza bruciare le tappe, e la pelle, evitando fastidiosi ed antiestetici eritemi, iperpigmentazione e fotoinvecchiamento. Si può cominciare uscendo di più, la mattina e la sera, per ossigenare la pelle, stimolare il metabolismo e riattivare la circolazione; meglio usare un filtro solare nelle ore centrali della giornata, anche in città, per proteggerci dai raggi UVA invecchianti e dall’inquinamento; quindi rinforzare le pareti dei vasi sanguigni dilatati dall’aumento della temperatura, magari usando i frutti di bosco, ricchi di bioflavonoidi che proteggono la microcircolazione, o tenendo le creme in frigorifero che, da fredde, acquistano un ulteriore effetto tonificante; il latte intero e l’olio d’oliva crudo contengono autocianosidi, che preservano l’elasticità degli stessi vasi sanguigni; passare la sera dell’acqua fredda dalle caviglie all’inguine dopo aver fatto un bel pediluvio; cambiare la crema, che con la bella stagione deve essere meno ricca di grassi ma con maggiori principi idratanti per aumentare la resistenza cutanea a raggi del sole.

Ricordiamoci che anche le pelli più resistenti hanno bisogno di tempo per fabbricare melanina ed irrobustire la superficie: quindi è bene che tutti mettano una crema protettiva per le prime “uscite” estive. Un ulteriore aiuto viene dall’alimentazione e soprattutto da due vitamine, la A e la E: la prima aiuta a formare gli elementi che salvaguardano l’epidermide e a produrre la melanina e si trova nella frutta e nella verdura gialla, nel rosso dell’uovo, nel latte e nei latticini, nelle ostriche, nel fegato e nel granchio. La E svolge un’azione antiossidante e contrasta gli effetti dannosi del sole, si trova nei vegetali a foglia verde, negli oli vegetali, nella margarina, nel germe di grano, nelle uova, nel fegato, nei piselli, nei porri e nelle more.

Ultimo consiglio: magari durante l’inverno ci abbiamo pensato un po’ meno, ma adesso i nostri difetti ci assalgono, la nudità rivela le imperfezioni, alcune riducibili, altre meno. La cosa migliore da fare è impegnarsi per quelle risolvibili, senza far loro troppa pubblicità; accettare e mimetizzare quelle imprescindibili, e ricordare che ad un difetto, sia esso fisico o psicologico, di carattere, dovrà pur corrispondere un pregio! Soprattutto smettiamola di chiedere al partner « Ma io sono grassa, cellulitica, come quella là?»: primo gli diciamo che abbiamo la cellulite e se lui non c’aveva fatto caso ora lo sa per certo, secondo lo mettiamo nella scomoda posizione di dirci una bugia o una verità che può offenderci, terzo gli facciamo guardare un’altra, che magari, alla faccia nostra, se ne frega!

Almalinda Giacummo

Fonte: http://www.arcobaleno.net