La sconosciuta magia del nostro sonno

Pennichella, piacere dei bei giorni andati… che fine hai fatto?

Molti di noi, costretti dal lavoro o dagli impegni, non sanno nemmeno più cosa sia. Altri, pur avendo la possibilità di ricorrervi, hanno la mente così abituata ad andare fuori giri che non riescono a rallentare il ritmo dei propri pensieri, nemmeno per una magica mezz’oretta.

Così una delle abitudini più sane e diffuse di tutti i tempi sta soccombendo fra gli ingranaggi del progresso, un progresso che vive in funzione di mille comodità per il corpo ma che lascia uno spazio sempre minore alla naturalezza e alla spontaneità.

Peccato, peccato davvero. Quella mezz’oretta del dopo pranzo possiede virtù impensabili. E’ errato ritenere che il sonnellino pomeridiano serva solo ai mangioni più accaniti; in realtà offre sia al corpo che alla mente la possibilità di rilassarsi, disperdere le tensioni, interrompere il ritmo accelerato della veglia, eliminare tossine d’ogni genere, fantasticare. E, al risveglio da un sonno pesante o leggero (non fa differenza), ognuno si sente più lucido, ha la possibilità di riflettere sui propri progetti senza angoscia, quasi con distacco.

La magia non è poi lontana come comunemente si pensa; ha origine dentro di noi e l’unica cosa che ci serve per farla vivere è la nostra voglia di stare bene… una voglia intelligente, non un perenne lamento d’insoddisfazione; un cammino fatto di parole come posso e faccio, non di non me lo fanno fare e la vita è tutta una fregatura. Pensalo sempre, sarà sempre così.

Il sonno è forse la più misteriosa delle dimensioni; esplorarlo è sempre un’avventura, questo tutti lo sanno, ma passa inosservata la sua capacità di darci risposte.

L’uomo del duemila porta sulle spalle enormi responsabilità, ma è spesso erroneamente informato sia sulla loro natura che sulla loro entità. Esistono ruoli che la mente consapevole è inadatta a ricoprire per il semplice fatto che siamo stati dotati di strumenti ben più capaci.

In questo mondo difficile la nostra mente cosciente, quindi, ha comunque molto da fare ma sopravvaluta enormemente i propri doveri, molti dei quali sono invece di competenza di quell’intelligenza che ognuno di noi porta dentro di sé senza riconoscerla.

Questo vero e proprio alter ego possiede molte capacità che per scarsa conoscenza potremmo definire magiche, e ricopre in continuazione ruoli dalla complessità e dalla difficoltà impensabili. Per lui sarebbe una bazzecola darci delle risposte valide dopo il risveglio inviandoci, magari, una di quelle idee folgoranti e meravigliose che ci sembrano così rare.

Sono rare perché, quando ci degniamo di riconoscerne l’esistenza, non sappiamo comunque interpellarlo efficacemente: per farlo occorre riscoprire il linguaggio della semplicità.

Così, se una risposta ti sta veramente a cuore, prova un gioco: quando stasera chiuderai gli occhi nel conforto del tuo letto non tuffarti a capofitto nell’oblio, non leggere per produrre l’effetto sonnifero, ma… ascolta, ascolta i suoni intorno a te, entra nell’universo dell’udito e attraverso questo spingiti lontano, alla scoperta di voci sempre presenti, ma ignorate. Nessuno ti correrà dietro, nessuno avrà il diritto di dirti cosa fare; sarai LIBERO, sarai LIBERA!

Immagina, fantastica, produci foreste, città, avventure… incontra il tuo potere creativo, godine e, con il tempo, impara a usarlo, a dargli una direzione e un senso. Un giorno capirai di non avere mai avuto limiti definitivi, solo indovinelli da superare. Chiudi gli occhi, osserva la meraviglia che vive oltre il buio delle tue palpebre. E’ facile, è entusiasmante, è rilassante, è vitale.

Stanotte fidati della tua parte più saggia, affidale per gioco un problema da risolvere, comincia con uno di quelli che non ti pesano sul cuore. Di’ semplicemente: Adesso mi addormenterò, ma durante la notte troverò una soluzione. La risposta che voglio è questa: come farò a…? (oppure chi incaricherò di…?, ecc.) (descrivi mentalmente gli aspetti della cosa nei dettagli). Nell’arco di un paio di giorni la risposta mi arriverà per mezzo di un’intuizione o in un modo comunque sorprendente e saprò riconoscerla. A questo punto abbraccia il guanciale e con fiducia godi il tuo meritato riposo.

di Francesco Pandolfi Balbi

Fonte: http://www.poterepersonale.it

Bibliografia