Le donne fanno sempre più uso di psicofarmaci

Un sondaggio condotto nel Regno Unito mette in luce una realtà nascosta e, al contempo, inquietante: le donne fanno sempre più uso di psicofarmaci.

«Queste cifre scioccanti rivelano una crescente crisi nelle donne che fanno ricorso agli antidepressivi», commenta Rebecca Gill –  Policy chief –  analizzando i numeri evidenziati dal sondaggio condotto in Inghilterra e Galles dalla dall’organizzazione britannica Platform 51 (ex YWCA).

Gli antidepressivi possono svolgere il loro ruolo, ma sono prescritti un po’ troppo facilmente, anche come rimedio primo e unico, aggiunge Gill sulle pagine del Sun. E così, si scopre che una donna su tre ha assunto antidepressivi almeno una volta nella sua vita. Lo si è scoperto intervistando 2.000 soggetti di cui il 48% fa uso di psicofarmaci e li assume da almeno cinque anni. E se cinque anni sembrano tanti, basti sapere che il 24% delle donne li assume addirittura da 10 anni.

L’utilizzo di farmaci potenti come gli psicofarmaci dovrebbe essere seguito costantemente, eppure ben il 24% delle donne intervistate aspetta almeno un anno, durante il quale continua ad assumerli, prima di rivolgersi al medico per rivedere la terapia. Questo anche perché al 57% delle pazienti non è stata presentata un’alternativa all’uso degli psicofarmaci.
Infine, il 18% non ha rivelato alla famiglia di fare uso di antidepressivi. Così come il 10% non lo ha confidato al proprio partner. Una situazione che denuncia un disagio che va oltre alla mera depressione.

Tutto questo potrebbe offrire degli spunti di riflessione. La diffusione sempre più evidente di disturbi dell’umore, forse denuncia qualcosa di più che non un semplice stato di stress o momento “nero”. Forse, dietro a tutto questo c’è una mancanza di equilibrio sempre più marcata che si mostra a livello psico-fisico con dei sintomi depressivi. Non sarebbe quindi il caso di cercare di comprendere il perché la vita a un certo punto diventa invivibile e difficile da condurre, anziché mettere a tacere la coscienza con una pillola? Proviamo a pensarci, chissà che non arrivi la risposta giusta.

Fonte: http://www3.lastampa.it

Bibliografia