Tenerezza e virilità

La tenerezza è un sentimento autentico di partecipazione rispetto ai bisogni dell’altro e si sviluppa molto precocemente, durante le primissime interazioni fra madre e bambino. E’ proprio la disponibilità e la capacità di condivisione di questo sentimento da parte delle figure significative che favorisce, nell’età adulta, l’intimità di coppia, fatta di  calore,  fiducia e  continuità.

Nonostante la tenerezza sembra essere una delle caratteristiche più apprezzate dalle donne, accanto alla affidabilità e al senso dell’umorismo e, anche se la rigida ripartizione dei ruoli fra maschi e femmine, nella società attuale, è andata via via attenuandosi, non si è ancora arrivati, purtroppo, a una piena interscambiabilità di ruoli.

Molti uomini mantengono un grave senso di pudore nel manifestare sentimenti come la tenerezza perché, essendo stati educati in modo tradizionale e stereotipato, ritengono che questo genere di sentimenti sia associato alla debolezza. Permane lo stereotipo secondo cui la donna viene associata al binomio “tenerezza-debolezza” e l’uomo al binomio forza- fierezza.

Dunque, la tenerezza e la virilità potranno mai coesistere?

Sembrerebbe proprio di sì. Alcuni ricercatori dell’università di Manchester hanno evidenziato come i soggetti maschi più inclini alla pazienza, alla tenerezza e alla riflessione hanno anche livelli di testosterone più elevati della media.

Questo fenomeno può essere spiegato dall’ottima capacità di adattamento caratteristica degli esseri umani che, pur di preservare la continuità della specie, sostituiscono pian piano certi comportamenti con altri che risultano più funzionali. E’ come dire che, per continuare ad avere la loro preda, gli uomini abbiano dovuto impegnarsi e imparare la manifestazione della tenerezza…

Oggi che, dalla coppia, non ci si aspettano più certezze materiali, ma garanzie affettive ed esistenziali, il mito dello “sciupafemmine bello e impossibile”, sta perdendo man mano il suo fascino anche e soprattutto perchè, spesso, alla base di questo tipo di scelta, veniva soddisfatta più l’esigenza esibizionistica che quella relazionale. Le donne, oggi, chiedono al proprio uomo condivisione, progettualità e fiducia, componenti fondamentali della tenerezza.

La tenerezza, però, può essere “strumentalizzata” inconsciamente per coprire altri tipi di sentimenti meno nobili: a volte serve a coprire una certa difficoltà di espressione della sessualità all’interno della coppia. Altre volte la tenerezza giustifica una vera e propria incapacità di separarsi in modo efficace e maturo e senza provare “angosce abbandoniche”.  L’eccesso di tenerezza, infine, può produrre legami soffocanti e apparentemente non conflittuali, dietro ai quali si cela una aggressività ingestibile da parte di uno o entrambi i partner.  Quest’ultimo è il genere di coppia che, durante la psicoterapia, tende a fuggire nel momento in cui emerge, inevitabilmente, una certa quota di aggressività. Per costoro, infatti,  la tenerezza serve proprio ad evitare la sana conflittualità.

Autore: Willy Pasini

Fonte: http://www.willypasini.it

Bibliografia