La grande forza delle donne

Riflessione su quegli aspetti della sfera femminile che solitamente vengono percepiti in negativo come debolezze, e che sono invece da rivalutare e valorizzare come preziosi doni, essenziali per intervenire nella realtà in modo più costruttivo e creativo…

“Una danza, meravigliosa e flessuosa come acqua che scorre limpida e fresca tra le nostre dita…”

Così potremmo definire l’esistenza al femminile. Ci troviamo a vivere in un momento molto particolare della storia umana, un’epoca in cui le donne hanno fatto grandi passi avanti, sono diventate parte attiva della società, e il loro valore ed i loro diritti – perlomeno nei paesi occidentali – vengono riconosciuti.

A guardare bene, però, la loro forza più autentica non è davvero valorizzata.

Sicuramente, è anzitutto il mondo maschile a non riconoscere questa forza, ma vi è secondo me anche una grande mancanza di consapevolezza proprio da parte di noi donne. Questa non vuol essere naturalmente una critica, perché nessuno ci insegna più ad essere consapevoli, anzi la direzione nella quale veniamo indirizzate ed educate è proprio quella del “non sentire”, dell’omologazione a uno standard che non corrisponde lontanamente alla nostra vera essenza.

Propongo questo argomento con grande umiltà: la mia vuole essere una semplice condivisione mirata a comprendere insieme come, con la nostra grande forza, pazienza e grazia – e col prezioso aiuto dei nostri amati compagni uomini –  noi donne possiamo davvero mettere insieme, ognuna col proprio personale vissuto e la propria esperienza, tutti i preziosi e colorati tasselli del mosaico della nostra vita.

L’umanità sta affrontando un momento di grande cambiamento, di difficile crisi da un lato e di grandi opportunità dall’altro, e adesso più che mai abbiamo davvero un gran bisogno di imparare ad attingere alla forza di tutti quegli aspetti femminili che troppo spesso vengono considerati a torto debolezze.

Il nostro è un mondo ancora oggi prettamente incentrato sull’energia maschile: la nostra organizzazione lavorativa, così come la nostra educazione, si rifanno a principi e ad aspetti tipicamente appartenenti alla sfera del maschile.

Gli aspetti del femminile vengono relegati ai momenti della relazione primaria nell’infanzia, per lasciare poi il posto ad altre forme comportamentali e relazionali, più legate alla competizione e alla combattività del maschile. Man mano che cresciamo ci viene insegnato che il mondo è un ambiente fondamentalmente ostile, nel quale dobbiamo farci strada mettendoci in gara gli uni contro gli altri, piuttosto che un luogo che ci può accogliere con gioia e tenerezza e nel quale possiamo fidarci gli uni degli altri anziché combatterci.

Le donne, e quegli uomini che sanno ascoltare la nostra essenza e coglierne la forza come la vulnerabilità, possono contribuire a promuovere e accelerare il cambiamento, il transito verso un mondo nuovo  non più incentrato sulla competizione e la separazione bensì sulla capacità di accogliere e integrare; un mondo che considera le sfaccettature e valorizza la diversità, consapevole che anche quei momenti fatti di apparente debolezza, lentezza e indugio sono talvolta indispensabili per ritemprarci ed aiutarci a comprendere.

In un contesto che ha denaturato il nostro vivere, dove ogni indugio è considerato una debolezza,  e dove chi resta un pochino indietro viene spesso abbandonato a se stesso, noi donne possiamo fare moltissimo.
Che cosa possiamo fare? Possiamo imparare ad accettare e a comprendere, con grande amore e rispetto, i nostri momenti di  dubbio e vulnerabilità, considerandoli non più come cose da nascondere, ma come grandi doni che possono aiutare noi e gli altri a superare i problemi, a crescere e a procedere oltre, per arrivare poi a sentirci finalmente più forti. Possiamo imparare a percepire, “sentire” appunto, la grande forza che scaturisce dal saper attendere, il meraviglioso senso di appartenenza alla vita che può nascere dal saper accogliere e “com-prendere”. Possiamo assaporare la nostra grandezza e la nostra meravigliosa flessibilità, la nostra capacità di resistere… per poter donare la vita.

Noi donne sappiamo davvero ascoltare e “ascoltarci”, sentire con grande fluidità, lasciandoci pervadere dalla vita che scorre dentro di noi.

Perciò cerchiamo di dare sempre più spazio a queste piccole “pietre preziose”, facciamo in modo che questi aspetti vengano man mano sempre più valorizzati, e accolti, perché sono parte di noi: integrandoli nella nostra vita, diverranno via via una grande forza, e vivendoli appieno sentiremo di dare all’umanità un contributo sempre più costruttivo e creativo.

Pieranna Mordazzi

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