Conosci già la tua Missione Personale?

La Vita è una Missione Personale.

Ognuno ha un obiettivo che esiste solo per Lui e che solo Lui può raggiungere.

E un appello interiore per rispondere al quale occorrono coraggio e autostima, ma la fedeltà a questo appello è il solo modo per vivere una vita piena e soddisfacente.

La vita è vivere la Propria Missione Personale. Il nostro primo impegno è di portare avanti la nostra missione, non quello che il padre, la madre, il partner o gli amici si aspettano da noi.

Nessuno può dirci  come dovremmo vivere la nostra vita tranne noi stessi.

La nostra missione comincerà ad essere chiara quando daremo ascolto alla nostra saggezza interiore.

La missione personale è il dono più prezioso che abbiamo mai ricevuto in vita nostra.

L’unico requisito è quello di imparare ad ascoltare la voce dell’anima.

Non abbiamo scusanti se manchiamo il bersaglio perché è il nostro bersaglio.

Che cos’è la nostra missione personale?

Rappresenta la nostra stessa essenza. Il nostro fine più vero, il tema di fondo, il ritmo vitale, il nucleo profondo della nostra intera esistenza. Esprime pienamente ciò che noi siamo.

Una volta compresa la nostra vocazione tutto assume un senso.

Il famoso discorso di M.L. King che esordiva “io ho un sogno” (questa è la visione), esprimeva la sua missione, è cioè adoperarsi per la convivenza pacifica tra le diverse razze che abitano negli Stati Uniti. Tutte le sue azioni erano finalizzate alla realizzazione di questo ideale.

Allo stesso modo il nostro sogno, qualunque esso sia, rischiara come un faro nella notte il nostro cammino.

Se non conosciamo ancora la Nostra Missione

Alcune persone fortunate come Albert Schweitzer o Madre Teresa erano consapevoli fin dall’infanzia della loro missione.

Se ci sentiamo confusi perché non abbiamo ancora imboccato la nostra via, facciamoci coraggio: molti la trovano solo quando sono già avanti con gli anni.

Non è mai tardi per dedicarsi alla propria missione. Quello che conta è identificare e poi realizzare il compito che ci è stato assegnato.

Ogni missione richiede impegno e coraggio e chi la porta avanti ha sempre un animo intrepido e tenace. Ha risposto infatti all’appello interiore, corso dei rischi e aperto la porta alle buone occasioni. La sua vita sembra dichiarare: “So chi sono e dove intendo andare, e tra me e il mio destino non ci sono ostacoli, mi rifiuto di tirarmi indietro e di rinunciare al mio proposito”.

Chi segue la propria vocazione, è a volte costretto a combattere le istituzioni, la società, il partner o i familiari, ma persevera senza chiedere il permesso degli altri e accetta le conseguenze delle proprie azioni.

Per identificare la nostra missione occorrono onestà e determinazione. Potremmo anche ingannarci pensando di voler seguire un’altra strada, ma questa mistificazione non dura mai a lungo.

Siamo liberi di accettare o no la nostra missione nella vita. Tutto dipende da noi. Non è poi così difficile essere se stessi.

Chi altro potrebbe farlo meglio di noi? Sta a noi decidere se accettare il ruolo che ci è proprio ed agire in armonia con la nostra vera natura.

La missione è unica e individuale: se siamo stati condizionati a sentirci parte della massa, a favorire l’uniformità appianando le differenze potrebbe risultare difficile identificare la parte di noi che è solo e specificatamente nostra.

Che cosa c’è di specifico in noi? Affermazioni del tipo “Sono madre di tre figli – mi piace la gente – ho un cane di razza” non contano, perché si riferiscono a fattori esterni e non a qualità interiori. E’ necessario che ci concentriamo invece sulle caratteristiche che ci sembrano parte integrante della nostra personalità.

Potremo ricavare la nostra visione e la nostra missione rispondendo senza pensarci troppo alla domanda: “Se tu avessi una bacchetta magica e potessi creare il mondo ideale che vuoi, che mondo vorresti?”

Per esempio “Vorrei un mondo dove tutti stessero bene” questa è la visione. La domanda conseguente per ricavare la missione è “Qual è il tuo contributo al mondo perché la gente stia bene?” (es. fare il medico) oppure “Vorrei un mondo dove tutti siano allegri, felici e sorridenti” (visione). “Qual è il tuo contributo al mondo affinché la gente sia allegra, felice e sorridente?”(esempio fare l’animatore).

Molti trascurano la propria missione e restano stagnanti di fronte alla porta di ingresso del loro stesso palazzo.

Che cosa ci impedisce di abbracciare ciò che più di tutto ci appartiene?

Forse ci mancano i mezzi necessari per intraprendere il nostro cammino. Forse abbiamo solo paura e ci serve un po’ di incoraggiamento. Magari temiamo di soffrire troppo rendendoci conto di aver sprecato degli anni di vita o temiamo di essere disapprovati dagli altri o di perdere ciò che abbiano guadagnato se cambiamo strada.

Qualunque sia la ragione che ci ha portato fuori strada, è ora di cambiare rotta. Negare il nostro destino significa negare noi stessi.

Ricordiamoci che:

Non è difficile scoprire che la nostra missione è sempre esistita.

Le missioni mancate possono e devono essere recuperate.

Qualunque ostacolo alla realizzazione della missione può essere superato.

Dare ascolto alla propria vocazione è la sola via alla felicità.

Liberamente tratto dal libro ESSERE AUTORE DELLA PROPRIA VITA di  NOEL MICHELLE J.