Autoironia: potente strumento di comunicazione per cambiare

L’ autoironia è uno strumento comunicativo potente ed utile per cambiamenti positivi nella vita di chiunque.

Ogni sublime umorismo comincia con la rinuncia dell’uomo a prendere sul serio la propria persona.

Hermann Hesse

Ho sempre ritenuto molto importante il “lato comico” della vita, ridere è bello, c’è poco da fare, e come se non bastasse molti studi confermano che fa bene alla salute!

La comicità ha mille sfumature ed io personalmente amo l’ironia, saper sorridere anche in momenti tristi, sdrammatizzando situazioni più o meno gravi può essere visto come una cosa negativa eppure credo che di lacrime al mondo ce ne siano fin troppe quindi ben venga una sana risata a rallegrare i cuori di chiunque.

In questo post voglio  parlare  di autoironia, saper ridere di sé stessi è qualità poco diffusa, così rivela almeno la mia esperienza personale.

Ma cos’è e come viene vista l’autoironia?

La valenza positiva dell’autoironia

Usare l’autoironia significa ridere di te stesso e della condizione in cui ti trovi, impari a “giocare” con la tua persona e di conseguenza con gli altri, poiché prendendo in giro in modo buono il tuo esistere combatti lo stato depressivo ed involutivo di ognuno.

Colui che sa ridere di sé sa anche come portare la persona o le persone con cui sta parlando a ridere di se stessi, riesce ad essere contagioso diventando in qualche modo un antidepressivo.

Mi sento così rilassato, oggi. Così in pace con me stesso. Soddisfatto e senza pensieri. Cos’ho che non va?

Woody Allen

In psicologia l’ironia e l’autoironia sono molto studiate come fenomeni relazionali, addirittura il padre della psicanalisi Sigmund Freud ne “Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio” ha fatto uno studio sistematico su questo tipo di comunicazione.

L’ironia in generale è sempre stata vista in maniera negativa in quanto il linguaggio comunicativo deve essere chiaro e funzionale, mentre essa di base è un’ “inversione di senso”.

In realtà la sua apparente contraddittorietà  ha uno scopo più profondo e relazionale che prescinde dalla chiarezza del linguaggio, e l’autoironia mette in evidenza ciò che della persona è più celato.

L’autoironia è un diverso tipo di comunicazione che si rivela essere efficace ad ottimizzare i rapporti interpersonali e può essere usata a scopi terapeutici, in un commento autoironico infatti poi parlare di ciò che è più intimo per te, mettendolo in un contesto di riso e di gioco.

Fare autoironia significa ridere di sé stessi ma vuol dire anche avere coscienza della propria condizione di vita, dei propri limiti e della propria fragilità riuscendo a sdrammatizzare con un tipo di comunicazione che a mio avviso richiede umiltà, modestia e coraggio.

Ma vediamo come può essere utilizzato questo mezzo comunicativo…

I 6 modi per usare l’autoironia

Si può avere un uso diretto e consapevole dell’autoironia in diversi contesti ed in rapporto a determinate situazioni:

  1. Autoironia come strumento positivo di coscienza di se stessi, nel caso in cui prendersi in giro e piena accettazione di se stessi. E’ riuscire a rendere noto agli altri una propria debolezza o difetto, ma sottolineare che ciò non fa soffrire anzi è un punto di forza (Ironia socratica).
  2. Autoironia come strumento di punizione. In questo caso prendersi in giro è mettere in evidenza la realtà per autopunirsi, per non essere all’altezza della situazione. Il significato latente comunica una situazione di sofferenza, che cerca conforto nel ridere di se stesso, ma contemporaneamente utilizza ciò per autopunirsi.
  3. Autoironia come strumento salvafaccia per salvarsi dalla vergogna e da una situazione imbarazzante, questo si identifica come l’uso più frequente di autoironia.
  4. Autoironia come strumento di conforto, in questo caso viene usata per avere conforto dalla persona con cui si sta parlando, attraverso un processo di affiliazione.
  5. Autoironia come strumento scaramantico, in questo caso viene utilizzata per sdrammatizzare l’eccessivo successo ottenuto, al fine di evitare la negatività dalla dall’invidia degli altri e dalla sorte.
  6. Autoironia come affermazione di giudizio autoreferenziale, in questo caso si utilizza per prendersi in giro prima che lo facciano gli altri. E’ una consapevole accettazione dei propri limiti, ma ha lo scopo di affermare che il soggetto è l’unico giudice di se stesso, al fine di evitare la critica e la censura da parte degli altri e del contesto sociale e culturale in cui vive.

L’autoironia è uno strumento comunicativo potente ed utile in varie situazioni in cui puoi trovarti, perciò…

Vale la pena arrabbiarsi?

Tutte le volte che ti senti amareggiato, fai un passo indietro e pensa se vale veramente la pena arrabbiarsi.

Io dico di no, credo sia molto meglio sdrammatizzare e così, anziché farti sopraffare dalle emozioni negative, guarda il potenziale lato comico di ogni situazione e usa l’autoironia, una preziosa risorsa per non prenderti troppo sul serio ed un efficace mezzo per rapportarti con le persone.

Certo, richiede una certa abilità e una buona dose di autostima, ma fa sì che si crei attorno a te un clima disteso, e se “soffri” di timidezza ed insicurezza, risulta una buona strategia di difesa dal giudizio altrui.
Attenzione però perché se eccedi nel prenderti in giro finisci col presentarti come una “caricatura di te stesso” e questo talvolta può essere un comodo alibi per non cambiare, non migliorarti.Insomma raccontarti in chiave autoironica parlando dei tuoi difetti e dei tuoi limiti deve darti la forza per operare dei cambiamenti positivi nella tua vita!

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