Emergenza caldo

Le temperature elevate e il clima torrido di questi giorni stanno mettendo a dura prova il nostro fisico. A fare i conti con ‘”l mal di caldo” è un italiano su due che si trova alle prese con disturbi vari: molto comuni la profonda stanchezza e i crampi, ma anche in alcuni casi gastroenteriti, palpitazioni, disturbi ai reni per la formazione di calcoli. I soggetti più a rischio sono, come si è detto più volte, bambini e anziani, ma pochi si salvano dal malessere, amplificato dal fatto che l’estate è arrivata improvvisamente, cogliendo impreparato e meno protetto il nostro fisico.

“Tutti, in realtà, soffriamo, anche se in misura differente, per questo arrivo improvviso dell’estate a cui l’organismo non è riuscito ad adattarsi”, spiega il bioclimatologo Roberto Gualtierotti, fondatore del centro di ricerca di bioclimatologia all’università degli Studi di Milano che sottolinea come con il protrarsi delle giornate calde aumenteranno anche i malanni. “Il disturbo più frequente con il caldo – spiega l’esperto – è il rischio calcolosi del rene. Questo perchè si urina poco e si beve poco. Un rischio per tutti, anche se
hanno più problemi le persone che hanno già sofferto di calcoli o che sono più predisposte”.

Da non sottovalutare anche il pericolo di gastroenterite, “più diffusa nel periodo estivo, per la maggiore presenza di batteri nell’intestino”. Diffusa anche una sensazione di “un’astenia profonda (ossia di grande spossatezza N.d.R.), che rende difficili anche le attività quotidiane”. Sono frequenti poi gli episodi di crampi ed extrasistole, ossia di contrazione cardiaca che avviene prima del normale. “Sudando molto – continua Gualtierotti – si perde potassio, la cui mancanza è responsabile dei crampi notturni, e magnesio, utile per l’attività cardiaca”. Meno gravi, ma comunque sempre fastidiosi, sono i raffreddori, dovuti al sudore che raffredda il corpo, “ma anche alle sindromi parainfluenzali, diffuse in primavera, in circolazione prima dell’arrivo dell’ondata di caldo e che continuano a produrre i loro effetti”, conclude il bioclimatologo.

I giorni e soprattutto le notti roventi rappresentano un’insidia in più anche per 3 milioni di italiani, afflitti dagli attacchi di panico. “In estate il panico non va in vacanza, tutt’altro. Questo caldo intenso e improvviso è il periodo di massima allerta per tanti cittadini, già costretti a radicali cambiamenti delle abitudini di vita, perché condannati alla paura di aver paura”, spiega Rosario Sorrentino, direttore dell’Istituto di ricerca e cura contro gli attacchi di panico (Ircap) alla clinica Pio XI di Roma.  “Il problema è che in questi giorni più che mai scatta una diffidenza nei confronti del proprio corpo: i disturbi tipici del caldo, come sudore, palpitazioni, calo di forze, sbandamento, vampate, sono anche i segni premonitori dell’attacco di panico. Dunque chi ne soffre non sa se sta male per il caldo o perché sta per arrivare una crisi”, spiega il neurologo.

Da evitare in ogni caso il “fai dai te” con pillole e farmaci. “E’ importante tener presenti le mutate condizioni climatiche, chiedendo allo specialista di ‘tarare’ le terapie farmacologiche in base alla stagione e alle temperature – raccomanda Sorrentino – Molto utile anche abbinare alle cure l’attività fisica regolare, ma solo nelle ore più fresche, e il consumo di due litri di acqua al giorno. Vietati, infine, gli alcolici e le maratone sotto il sole”.

Fonte: http://www.tgcom.mediaset.it/perlei/articoli/articolo450647.shtml