La via dell’azione

Trasformare i sogni in realtà richiede la consapevolezza del potere che abbiamo di mettere in pratica, attraverso piccoli passi concreti nella realtà quotidiana, le nostre aspirazioni e i nostri ideali.

L’idea più brillante è destinata a fare luce per poco tempo, se non saprà dare vita a una realtà concreta, pulsante, presente, se non si trasformerà in qualche cosa di pratico, lasciando un’impronta decisa sul mondo materiale. Agire è la capacità di far scaturire dal piano ideale, dalla dimensione interiore del pensiero, dell’emozione, dell’immaginazione, un’energia così potente da modificare la realtà circostante.

“Forse non sarà per oggi, forse non sarà per domani, ma è bene che tu provi a realizzare il tuo sogno. Magari non riuscirai a vederlo. Può anche non realizzarsi, ma è comunque un bene che tu abbia un desiderio da realizzare. E’ bene che sia nel tuo cuore”. Sono parole di Martin Luther King, pronunciate nel suo ultimo fatidico discorso; parole che invitano a impegnarsi per la realizzazione di ciò in cui si crede.

Noi modifichiamo in ogni istante della nostra vita la realtà che abbiamo intorno, interveniamo con le nostre piccole e grandi azioni in un contesto che cambia continuamente di forma, che prende la forma che gli diamo, come individui e come collettività. Quando l’azione diventa consapevole, quando diventa costruttiva, quando diventa impegnata e impregnata “di sogno” può diventare una via verso la realizzazione non solo personale ma anche spirituale, traducendosi in coinvolgimento attivo nella società, in servizio per la crescita della comunità, dell’umanità, del pianeta.

E’ la via dell’azione, è la via degli Albert Schweitzer, Florence Nightingale, Madre Teresa di Calcutta, ma anche dei Ford, degli Adriano Olivetti, degli artigiani, dei costruttori di strade, dei volontari, delle casalinghe, dei manager illuminati, di tutti coloro che, in pompa magna o anonimamente, gridandolo a pieni polmoni o silenziosamente, operano in modo costruttivo, con un atteggiamento impregnato in un quello che proprio il Albert Schweitzer – che aveva lasciato una fiorente carriera musicale per dedicarsi alla cura dei lebbrosi nel Gabon, in Africa – ha chiamato spirito di “riverenza per la vita”.

A parole sono tutti capaci di grandi cose, ma è nell’azione che si misura la capacità effettiva di mettere in pratica ciò che “si predica“, di dare forma concreta a ciò che si pensa e desidera. Non si parla qui del vortice del “fare, fare, fare”, il ben noto agire un po’ nevrotico che riflette uno stato d’animo interiore di confusione, ma della capacità di agire con la precisa consapevolezza delle implicazioni di ogni decisione o azione. La via dell’azione è quella degli ideali che si trasformano in realtà concreta, che vengono incontro ai bisogni reali della gente, evitano sofferenza, portano aiuto concreto e conforto, favoriscono gioia e promuovono benessere, per tutti.

Marcella Danon

http://www.lifegate.it

Bibliografia