Coppia ed espressione delle emozioni

 

Le relazioni che stabiliamo con gli altri generano in noi molte emozioni e sentimenti diversi, alcuni che definiamo positivi, altri negativi. Generalmente quelli “positivi” sono quelli con cui riusciamo a fare meglio i conti e quelli che abbiamo più facilità a manifestare.

Le cose stanno diversamente per quanto riguarda i sentimenti che definiamo “negativi“, cioè quelli che trovano minore occasione di espressione diretta agli altri perché più difficili non solo a gestire, ma anche a comunicare agli altri.

Tutto può emergere dal profondo di noi stessi. Ciò che fa la differenza è la capacità di discriminare il momento e il modo più opportuni in cui farlo.

La persona passiva aspetta che gli altri lo comprendano “telepaticamente“, rimugina dentro di sé, non si autosvela.

La persona aggressiva pretende di essere sempre compresa e manifesta i propri sentimenti e le proprie opinioni con la delicatezza di un caterpillar.

La persona assertiva non si nasconde. Sa che è un suo diritto esprimersi liberamente, ma allo stesso tempo è attenta ai sentimenti e alle reazioni che può generare nell’altro.

Supponiamo che tu voglia manifestare ad un’amica di essere arrabbiata con lei, perché si è presentata all’appuntamento che avevate con due ore di ritardo senza avvertire. Se comunichi il tuo disappunto, ma contemporaneamente sorridi, vuol dire che trattieni la tua emozione dietro il sorriso, mentre probabilmente il tuo stomaco si contorce . Ed è altrettanto chiaro che la tua amica verrà colpita poco dal messaggio con la conseguenza che sarà poco motivata a dare spiegazioni o scusarsi.

Quindi, in conclusione, un atteggiamento di questo genere non riuscirà a farti raggiungere il tuo scopo (esprimere la rabbia) perché ti vieti di usare mezzi più idonei come un’espressione facciale adirata o un tono di voce alterato.

Questo caso e altri simili sono molto frequenti nella vita di tutti i giorni.

D’altro canto è pur vero che vi sono persone a cui può risultare difficile esprimere anche sentimenti positivi come l’amore, la stima, l’amicizia , l’affetto. Il più delle volte sono impedimenti che provengono da condizionamenti familiari : pensiamo ad esempio a come nel passato ( e purtroppo a volte ancora oggi) il maschio veniva educato a non manifestare i suoi sentimenti “perché queste non sono cose da uomini”, oppure non doveva piangere “lo fanno solo le bambine…”; mentre le donne non potevano e non dovevano esprimere i loro bisogni e desideri amorosi e sessuali pena essere tacciate “poco di buono”.

E’ ormai dimostrato che l’emozione passa attraverso il corpo e non riconoscerla è, a lungo andare, dannoso sia per il buon funzionamento psichico della persona che per il suo ben-essere generale.

Ad esempio se io mi impedisco di esprimere le mie emozioni reali e sono apparentemente una persona che dice sempre “si”, che non si ribella, che si dimostra sempre impeccabile, in realtà do un’immagine di me mascherata e artefatta e, soprattutto, le mie emozioni possono manifestarsi in altri modi: per esempio mi ammalo di ulcera gastrica, piuttosto che esprimere la mia rabbia.

Le persone sono maggiormente assertive quando riescono a confrontarsi con le proprie emozioni, non le mascherano e sono capaci di esprimere anche le parti di sé più inibite.

Per essere assertivi è necessario essere autentici! Solo consentendo a noi stessi di essere liberi nell’esprimerci e nel manifestarci possiamo riuscire ad affermare noi stessi ri-trovandoci… prima di incontrare l’Altro!

Fonte:  http://vitadicoppia.blogosfere.it