Sigarette elettroniche: fanno male a noi o alle tasche dello stato?

La sigaretta elettronica da quel che risulta non porta altro che benefici a chi la usa, ma si continua a dire che fa male. Perchè?

E’ la moda del momento quella delle sigarette elettroniche, tutti a quanto sembra ne hanno una. Con l’espandersi della vendita del prodotto si sono aperti allarmismi sul fatto che la sigaretta elettronica possa far male alla salute.

La cosa lascia alquanto basiti se ci si riflette un attimo. Le sigarette tradizionali fanno bene? Fumando una sigaretta, oltre a riempire i polmoni di nicotina, si respirano catrame e monossido di carbonio, senza contare la carta bruciata. Con la sigaretta elettronica si respira vapore  acqueo e ovviamente, per chi lo sceglie, la nicotina contenuta nel liquido che si acquista (ci sono anche liquidi che non contengono nicotina e in quel caso si respira solo vapore acqueo).

In ogni caso quindi, anche se la nicotina si continua a respirare, è un grosso vantaggio per i polmoni dei fumatori, che non sono più invasi da catrame e monossido di carbonio.

I vantaggi portati dalla sigaretta elettronica non si fermano qui: sui pacchetti delle bionde tradizionali c’è scritto “Il fumo danneggia te e chi ti sta intorno”. Con la sigaretta elettronica almeno si danneggia soltanto il fumatore, poiché non emette fumo e non obbliga chi gli sta vicino a respirare il fumo passivo. Ed ecco quindi che le case dei fumatori non puzzano più di fumo.

Abbiamo intervistato diversi fumatori passati dalle sigarette tradizionali alla sigaretta elettronica senza sforzo. “Ho comprato la sigaretta elettronica ed ho iniziato a usarla fin da subito. Non ho più fumato una sigaretta normale e sono ormai quindici giorni che la uso. Non è stato uno sforzo, non ho mancanza di nicotina e non mi accade di avere il desiderio di una sigaretta come mi è sempre accaduto ogni volta che ho cercato di smettere di fumare.” dice Michela, mentre fuma la sua sigaretta elettronica, che, ci informa, è carica con un liquido contenente nicotina per 9 mg (poco più di una sigaretta Light poco meno di una sigaretta normale).

Maurizio invece ci racconta “Non voglio smettere di fumare, sono passato alla sigaretta elettronica soltanto perché ho dei bambini e non volevo far respirare loro il mio fumo, ci ho provato e mi sono trovato bene. Non ho più sapore di fumo in bocca, anche se mi resta il piacevole sapore di tabacco. Mia moglie, che non fuma, non si lamenta più che puzzo di fumo. Non capisco la cattiva pubblicità che si fa intorno a questa sigaretta elettronica.”.

In effetti, da quello che dice chi l’ha provata, e poniamo l’accento che tutte le persone, che abbiamo intervistato non hanno smesso di fumare, ci sono soltanto vantaggi, nessuno ha menzionato nessun “ma… “.

Abbiamo provato anche a fare dei conti secondo il fumatore abituale che fuma un pacchetto di sigarette al giorno dal costo medio di 4,60 euro al pacchetto. La spesa mensile è di 138 euro.

Con la sigaretta elettronica, il cui liquido per le ricariche costa in media 6 euro ogni bottiglietta da 12 mg e che per un fumatore da un pacchetto al giorno può durare fino a un minimo di 5 giorni, il costo massimo mensile sarebbe di 30 euro mensili, per un risparmio netto di 108 euro al mese, più di 1200 euro l’anno.

Sì, forse la sigaretta elettronica fa male, ma a questo punto sorge il dubbio che faccia male alle tasche del Monopolio di Stato.

 

http://www.investireoggi.it