Amicizia e Amore

Amicizia e AmoreL’amicizia è un sentimento che prende corpo su di una base emozionale. Impossibile che si instauri laddove non ci sia una corrente di emozioni che leghi due persone, od anche un uomo ed un animale. Proprio la profonda amicizia che lega spesso un essere umano ad un animale ci insegna quanto poco di intellettuale vi sia in una profonda amicizia e quanto invece vi sia di sentimentale, di profondamente emotivo. Si può perciò trattare di amicizia ponendola a confronto con altre due emozioni di altrettanto peso nelle relazioni umane: l’innamoramento e l’amore.

L’innamoramento è passione e sofferenza e tutto questo perché l’innamoramento nasce nella solitudine, senza reciprocità, senza la minima certezza che l’innamoramento possa mai trovare corresponsione. L’innamoramento porta a trasfigurare la persona amata, a divinizzarla, ma tutto ciò sempre in una sfera di intima solitudine. L’innamorato non corrisposto deve compiere violenza su se stesso per liberarsi di quell’innamoramento: uno sforzo simile a quello conosciuto da chi si ritrova nella triste situazione di dover elaborare la perdita di un amore corrisposto. Tutte e due le situazioni hanno in comune un tratto di sofferenza solitaria.

Secondo Francesco Alberoni, che ha in più occasioni trattato di innamoramento, amore ed amicizia, l’amicizia ha invece orrore della sofferenza, la evita.
Ed è un punto sul quale ho più di una riserva.
Pur rispettando l’autorevolezza di Francesco Alberoni, trovo contraddittorio mettere prima su di un piano paritario amore (non innamoramento) ed amicizia per poi sostenere che nell’amicizia non possa trovar spazio la sofferenza, naturale contraltare di tutto ciò che comporta un flusso di emozioni. Si soffre perché si perde un oggetto a noi caro: figuriamoci se non si soffre per un’amicizia rotta o forzatamente separata.

L’amicizia, a differenza dell’innamoramento, ha una componente solitaria minima o addirittura inesistente. Difficile immaginare un’amicizia che sorga come passione individuale: sarebbe certamente un innamoramento. Ma così come l’innamoramento può essere causa di sofferenza anche nel momento in cui una coppia si separa, anche nell’amicizia la sofferenza per il distacco può essere pesante.

Probabilmente il cuore del ragionamento sta nel definire cosa sia davvero una autentica amicizia. Sin dalle antichità, da Aristotele a Tommaso d’Aquino fino a gran parte della sociologia contemporanea, il tema dell’amicizia ha ispirato molti pensatori. Un’ulteriore difficoltà sta nella disparità di concezioni d’amicizia che ancora oggi si leggono nei diversi tessuti sociali. Il sentimento dell’amicizia in Russia è assai diverso rispetto a quello diffuso nei paesi occidentali, vuoi anche per una certa cultura moraleggiante che ha influito non poco in occidente.

Per definizione l’amicizia è una relazione alla pari, fondata sulla stima reciproca, sulla disponibilità e sul rispetto. E sufficiente? Direi di no! Questa è la definizione di “conoscenza”. Stimare, essere disponibili e rispettare credo siano i presupposti per una vita di relazione pacifica con chiunque. Ma l’amicizia deve essere altro.

Potrei aggiungere che nell’amicizia deve configurarsi una certa confidenza, l’essere consapevoli di potersi fidare dell’amico. Ma la confidenza la si instaura anche con i fratelli, con persone che si giudicano affidabili per custodire un nostro pensiero od una nostra emozione intima. Non sempre ci confidiamo con persone che giudichiamo amiche; talvolta ci accontentiamo dell’affidabilità o dell’autorevolezza che essi rappresentano.

L’amicizia deve comportare qualcosa di più: un sentimento. L’amicizia è il desiderare la compagnia di quella persona; desiderare uno scambio di attenzioni con quella persona; desiderare insomma il bene di quella persona.
Ecco perché è plausibile accostarla all’amore, ed ecco perché trovo scorretto privare l’amicizia del potere di emozionare, anche nell’accezione di sofferenza.

L’innamoramento invece è un’altra cosa. E’ un percorso solitario, talvolta parallelo all’amicizia, spesso nascosto o semplicemente censurato. In questo senso ha forse ragione Alberoni. L’innamorato all’inizio soffre sempre; e spesso, purtroppo, tutto finisce lì!

Fonte: http://www.gremus.it/?q=node/1047