I due volti della gelosia

La gelosia è un sentimento che attraversa la storia umana in ogni sua fase; viverla senza ossessioni e morbosità la trasforma in una risorsa

La gelosia “accompagna” gli uomini da sempre

Come l’amore, l’odio, la gioia, la gelosia è un sentimento presente in tutti i tempi e le culture, un sentimento universale che affonda le radici nella natura dell’uomo. Secondo diversi studi antropologici la gelosia sarebbe nata circa un milione e mezzo di anni fa nelle pianure africane, e sembra trattarsi di un comportamento connesso all’istinto di sopravvivenza legato alla protezione che l’uomo dava alla madre dei suoi figli e al suo territorio di caccia e raccolta. Nel corso dei tempi ha subito alterne vicende: legittimata in passato, rinnegata e nascosta negli anni della liberazione sessuale, la gelosia viene riscoperta oggi come sentimento naturale, persino benefico per la vita di coppia.

Cos’è esattamente la gelosia?

La gelosia è  paura che il nostro oggetto d’amore possa abbandonarci, trascurarci, rifiutarci preferendoci qualcun altro. Perdere l’amore o meglio chi ce lo concede: è questo il tarlo che tiene chi è vittima  della gelosia perennemente sulla corda, sotto il giogo del sospetto, avvelenato dai dubbi, corroso dalla dipendenza e da un risentimento impotente. La caratteristica della gelosia è dunque quella di essere un sentimento triangolare che coinvolge tre persone: il geloso, l’amato (o l’amata e il/la rivale, reale o immaginario che sia. Tanto più la gelosia è infondata, tanto più si radica in dinamiche psichiche inconsce che la rendono distruttiva.

La gelosia, energia vitale per eccellenza

Quando invece si origina dalla consapevolezza che l’amato non potrà mai appartenerci completamente, la gelosia si trasforma in un’energia in grado di accendere interesse e curiosità verso il partner più che verso i suoi inconfessabili desideri e tenere accesa la fiamma della passione.  La sua finalità originaria dunque non è quella di farci soffrire inutilmente, ma di far evolvere aspetti di noi fragili e immaturi. Se vissuta per quel che è, ossia come un istinto, la gelosia si rivela una potente energia trasmutativa che genera nuova consapevolezza, ma anche un legame più saldo e profondo con l’altro.

La gelosia “buona” nasce dalla pancia

Provate a immaginare il vostro partner tra le braccia di un’altra o di un altro… si avverte un nodo alle viscere, la sensazione di una ferita aperta che sanguina. Di fatto la gelosia, nella sua valenza più “animale”, appartiene al ventre: è qui che arde la passione, che abitano le forze più potenti del corpo. Da un punto di vista puramente istintivo è un sentimento che si configura come una minaccia, per lo più fondata e reale, che attiva il desiderio, capace di accendere il fuoco che alimenta la passione stessa. A rendere la gelosia un sentimento morboso è l’intervento della testa che la soffoca e cerca di controllarla.

Ha due volti: uno distruttivo e uno creativo

La gelosia dunque ha due forme, due volti che la contraddistinguono: uno benefico e l’altro distruttivo, uno per così dire normale, l’altro patologico. A differenziare le due forme però non è solo una questione di quantità. A variare è anche la qualità del sentimento: il lato più distruttivo, può insorgere nell’anima come un processo di “alterazione”. Da questa matrice nascono comportamenti come lo stalking.

Fonte: http://www.riza.it

Bibliografia