La felicità può far paura?

Se temiamo cambiamenti che potrebbero portare nuovi entusiasmi  e ci accontentiamo di una “vita serena”, il risultato può essere persino un attacco di panico

Alcuni lo ammettono, altri no, ma è diffusa l’idea che l’uomo moderno, a dispetto di tutte le sue comodità di cui gode, conduca una vita lontana dalla felicità autentica: stress da lavoro, da famiglia, da coppia, da solitudine, da impegni sociali, e poi le tasse, la crisi, le malattie, l’assicurazione sulla vita, il mutuo, le notizie drammatiche dal mondo…. Ma la felicità è possibile e raggiungibile, sempre.

Strade diverse per raggiungerla, spesso tortuose

C’è chi la insegue senza trovarla ma non si arrende, c’è chi la trova senza cercarla, molti arrancano con fatica per qualche istante di estasi: strade diverse accomunate da un rapporto dialettico con l’idea di felicità. Il vero problema però è che molte persone hanno in qualche modo “rimosso” dal loro orizzonte esistenziale questa possibilità. Entrati da anni in uno stile di vita tutto razionale e unzionale, si sono disabituati alla sensazione di felicità, al punto che quando sono in situazioni che potrebbe essere definite “felici”, riescono al massimo a dire che sono “serene”, quasi avessero paura di contattare il pieno benessere…

Può accadere su tutti i “piani”dell’esistenza: i sentimenti, la sessualità, la realizzazione personale, un traguardo lavorativo, uno stato di relax, addirittura la salute. Il cervello che da tempo non attiva gli assetti neurochimici che corrispondono alla felicità e al benessere non riesce a gestirli quando essi si presentano, li sente nemici o alieni e, come estrema difesa, può produrre un attacco di panico che, se non compreso nella sua dinamica, può ulteriormente combatterli. Ciò si innesca più facilmente su persone che per educazione e moralità fin da piccole si sono abituate a controllare le emozioni e a vivere al “riparo” dalla felicità, percepita come impossibile ma soprattutto… pericolosa.

Le felicità che spaventano

– L’estasi sessuale.

– La corrispondenza sentimentale.

– Una grande e improvvisa vincita di denaro.

– Avere tutto quello che si è sempre desiderato.

– Il raggiungimento di un traguardo agognato.

– Un eclatante successo pubblico.

 

I consigli: riabituati alle emozioni

 

Recita una fiaba

Prendi un libro di fiabe o di favole che ti piace e registra la tua voce che lo racconta. Nel parlare cerca di dare il massimo dell’espressività alle emozioni che le parole del testo contengono. Poi ascolta quello che hai registrato. Leggi e riascoltati finché la tua narrazione emotiva ti soddisfa.

Agisci senza fini

Le tue azioni sono troppo collegate al concetto di praticità e di utilità, non c’è più spazio per emozioni fini a se stesse. Inserisci nella tua giornata azioni e appuntamenti completamenti privi di finalità: sport (ma non per dimagrire o stare in forma), gioco (ma non per far divertire qualcuno), relax (ma non per lavorare poi di più), ritrovi (ma non per parlare di problemi)…

Fai dance-therapy

È una tecnica corporea utilissima per contattare e liberare le emozioni trattenute e familiarizzare con esse, condividendole in gruppo. Bisogna vincere un po’ di vergogna ma ne vale davvero  la pena.

Frequenta degli entusiasti

Privilegia le relazioni con persone intraprendenti ed entusiaste della vita, capaci di trasmettere allegria in modo diretto e contagioso. All’inizio ti darà fastidio ma se insisti verrai “trascinato”.

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