La vergogna positiva e le relazioni

2744864581_a24bb3b7efUna persona oppressa da una vergogna eccessiva spesso si convince che c’è qualcosa di fondamentalmente sbagliato nel suo modo di rapportarsi con gli altri. Crede di meritare disapprovazione. Si sente socialmente in difetto.

Quando si confronta con gli altri tende a notare soltando le proprie debolezze. Probabilmente si considera meno intelligente, meno bella e meno attraente di com’è in realtà: Una persona gravemente oppressa dalla vergogna diventa continuamente consapevole di questo genere di mancanze.

La vergogna positiva, invece, è moderata e temporanea. Quasi  tutti provano questo tipo di vergogna quando nasce un problema con un’altra persona. Per qualcuno questa sensazione di vergogna può essere necessaria per rendersi conto che esiste un problema. Ancora una volta la vergogna positiva conduce alla consapevolezza che, a sua volta, incoraggia un’azione efficace nell’ambito delle relazioni.

La vergogna può indurre un cambiamento personale

I problemi legati alla vergogna possono essere di maggiore o minore portata. Non è grave se una persona riconosce improvvisamente di non avr fatto una figura da stupido andando in gito a fare scherzi. Potrebbe anche essere un fatto positivo: Magari si rende conto che; per tutta la vita; non ha fatto altro che attirare l’attenzione con azioni che la umiliavano. La vergogna improvvisa per il proprio comportamento è il segnale che si vuole cambiare. Questa vergogna temporanea lo aiuterà ad affrontare finalmente il mondo con dignità e rispetto di sé.

Nelle relazioni con gli altri la capacità di provare vergogna è sempre presente. Questo sentimento di vergogna può indicare a una persona la necessità di allontanarsi da un rapporto il tempo necessario a comprendere che cosa c’è che non va. L’esperienza della vergogna potrebbe addirittura obbligare una persona a mettere in dubbio l’opportunità di mantenere il rapporto. Ad esempio, se la maggior parte delle volte in cui una donna incontra una persona questo incontro si risolve in un motivo di vergogna, forse la donna riconoscerà che il rapporto è fondamentalmente incrinato. Le relazioni centrate sulla vergogna sono poco sane. Quelle che non riescono a essere modificate in modo da centrarsi sul rispetto e sulla dignità reciproci forse dovranno essere troncate per il bene di entrambi gli interessati.

Gli schemi della vergogna possono essere corretti

Di tanto in tanto quasi tutte le relazioni attraverso fasi contraddistinte dalla vergogna: Uno dei partner insulta l’altro; l’altro risponde ignorando palesemente il commento. La vergogna che uno dei due o entrambi provano agisce come un chiaro segnale che la relazione ha subito un danno. Nella sua forma più semplice il messaggio è il seguente: “Quello che è appena accaduto ha scatenato la mia vergogna. Fermiamoci prima di farci dell’altro male”.

La vergogna porta con sé il senso di una necessità urgente. L’individuo oppresso dalla vergogna sarà fortemente motivato a fare qualcosa per sentirsi meglio. A lungo andare le relazioni in cui entrambi i partener sono suscettibili alla vergogna miglioreranno quando i due interessati si occuperanno con sollecitudine del reciproco disagio.

La vergogna può agire in modo paradossale. Dapprima la persona oppressa dalla vergogna vuole evitare gli altri. Ma, in definitiva, chi si vergogna cerca un contatto con gli altri. Si sente separato, tuttavia in un modo o nell’altro spera di ritornare al calore della famiglia e deglia amici.

La vergogna positiva riporta l’escluso all’interno della comunità.

La vergogna positiva è un’indicazione di vita

Per la maggior parte delle persone la vergogna è un’esperienza dura ma che si può affrontare. Ma non basta sopravvivere alla vergogna. Una moderata vergogna può aiutare una persona a scoprire (e riscoprire) alcune verità sull’esistenza.

Quattro di queste verità sono i principi di umanità, umiltà. Autonomia e competenza.

Il principio di umanità: ogni persona appartioene alla razza umana, nessuno è totalmente indegno e subumano e non è neppure una divinità diversa dagli altri.

Il principio di umiltà: nessuno è intrinsecamente migliore o peggiore di chiunque altro.

Il principio di autonomia: chiunque ha un certo margine di controllo sulle proprie azioni, ma nessuno ce l’ha sui comportamenti altrui.

Il principio di competenza: chiunque può sforzarsi di essere “adeguato” senza dover essere perfetto o considerarsi un fallimento centrato sulla vergogna.

La vergogna può essere molto preziosa. Chi sarebbe in grado di scoprire il proprio fondamentale senso di umanità se riuscisse in tutto quello che fa? Chi saprebbe accettare i limiti della condizione umana se non sperimentasse mai l’imbarazzo? La vergogna ridimensiona continuamente l’ego prima che la persona si riempia di orgoglio e di arroganza al punto di perdere il contatto con gli altri.

La vergogna positiva e il senso dell’umorismo vanno di pari passo

Se sappiamo ridere di noi stessi, sappiamo trarre vantaggio dalla vergogna. Non vediamo l’ronia quando un semplice essere umano comincia a considerarsi il dono più grande che Dio possa aver fatto alla specie o come verme più indegno che abbia ma strisciato nel fango?

Ecco qui un esempio tratto dalla nostra vita per spiegarvi il valore della vergogna.

Alcuni anni fa Ron fu invitato a un incontro “importante” all’università dove insegnava. Alla mattina indossò il vestito migliore e uscì per recarsi al campus. Quando arrivò davanti alle scale che conducevano alla sala riunioni era pieno di boria. Sprizzando orgoglio, si avviò con passo atletico, sperando che in quel momento fossero in molti a guardarlo. Come per riflettere il senso di superiorità che provava in quel momento, la sua testa vagava tra le nuvole. Forse fu questa la ragone per cui inciamò sui gradini e rovinò per terra.

Nel momento in cui cadeva pensò “spero che non mi stia guardando nessuno!” Che differenza. Solo un momento prima desiderava che tutti lo notassero. E adesso si augurava fervidamente il dono dell’ivisibilità. L’improvvisa vergogna lo fece temporaneamente sentire il più grande imbecille sulla faccia della terra.

Senza il senso dell’umorismo questa “caduta dalla gloria” avrebbe potuto essere disastrosa. Una persona profondamente oppressa dalla vergogna potrebbe convincersi che l’incidentedimostra la sua effettiva indegnità e di meritare perciò pubblica umiliazione. Ma Ron ha ricavato dall’incidente il messaggio per cui non è il grande personaggio che gli sarebbe piaciuto essere, ma neppure quel disastro che si sente quando la sua goffaggine lo mette in imbarazzo. E’ semplicemente un essere umano.

Tratto da: Vincere la vergogna – Ronald T. Potter-efron, Patrica S. Potter- Efron