Anche il corridoio dell’ufficio (della scuola o di qualsiasi altro edificio dove si svolga attività umana) può diventare luogo deputato alla pratica della meditazione. Non è necessario che sia proprio un corridoio. Stiamo parlando di un luogo nel quale ci capita spesso di passare, vicino al nostro posto di lavoro.
Come funziona? Qualcuno lo può sperimentare a modo suo, ma senza dubbio camminare all’interno del luogo di lavoro può costituire un’occasione buona per “staccare” momentaneamente, come ci spiega nel sito Mindful.org Janice Marturano, fondatrice dello Institute for Mindful Leadership: passare per il corridoio può essere usato come stimolo per praticare una forma di meditazione camminata per tutta la durata del percorso.
“Ma non intendo dire che bisogna adottare quei passi al rallentatore che molti di noi sperimentano durante i ritiri di meditazione” – dice Janice – “una camminata del genere, da ‘zombie’, sarebbe insostenibile nel luogo di lavoro. Dico solo di rallentare appena un po’ il passo”.
“Appena cominci a muoverti”, spiega Janice, “dirigi la tua attenzione alle sensazioni del corpo, ai colori, ai suoni, agli odori che percepisci nel corridoio. Appena noti che la mente va alla prossima riunione, o a quella che hai appena lasciato, torna alla consapevolezza del camminare. Ricordatelo: il corridoio è una zona franca dove non arrivano email, telefonate o testi da leggere”.
L’utilità delle pratiche di consapevolezza nel corso della giornata è proprio quella di rompere gli automatismi, l’energia dell’abitudine che ci fa comportare come se fossimo guidati dal pilota automatico. “Ogni volta che riusciamo ad essere presenti, a mettere in campo un’altra energia, quella della consapevolezza”, conclude Janice, “mettiamo in gioco tutte le capacità della nostra mente di vedere con chiarezza le cose e di compiere scelte sagge e improntate alla compassione”