Nei giorni che precedono il 14 febbraio spesso siamo, se single, tristi e malinconiche: niente di più sbagliato. Anzitutto: la festa degli innamorati sta assumendo sempre di più i contorni di una festa orientata al consumismo, in cui di romantico c’è ben poco.
Ipotizziamo due diverse situazioni.
1° Situazione
Siete state appena lasciate, o avete lasciato il vostro fidanzato. I ricordi saranno, ahimé, inevitabili. Tuttavia quello che non dovrete assolutamente fare è chiedervi “Perché?”, “Perché proprio a me?”. Insomma mai fare la vittima.
Cosa fare il giorno di San Valentino? Semplice (almeno a parole): non piangere. Altro atteggiamento da tenere alla larga è quello di casalinga frustrata: è vietato restare chiuse in casa a crogiolarsi (per la serie niente popcorn e film strappa lacrime). Capisco perfettamente che potrà risultare difficile uscire considerando che in giro si vedranno al 90% solo coppie ma se anche noi single cominciassimo a vedere questo giorno sotto un’altra prospettiva… vedrete come le cose cambieranno. Avrete di sicuro un’amica con cui uscire! Bene: andate con lei a mangiare.
Non c’è niente da festeggiare? A parte che un’amicizia è già un fatto molto importante ma l’altra cosa che potrebbe avere un valore altissimo è proprio il fatto che siete riuscite a “combattere” una piccola/grande paura e ad affrontare il “temibile” e “pericoloso” giorno di San Valentino (e non è poco se consideriamo i presupposti dai quali eravamo partite, no?). Cercate anche di non restare sempre attaccate al cellulare nella speranza di ricevere una sua telefonata. Anzi: lasciate direttamente a casa il telefono (per una sera sarete irraggiungibili).
2° Situazione
single a San Valentino: Siete single da un bel po’ di tempo? Se volessimo buttarla sul ridere mi verrebbe da dire che avete risparmiato i soldi del regalo. A parte gli scherzi, ciò che non dovrete fare è chiedervi “Perché la mia migliore amica è fidanzata ed io no?”. Toglietevi dalla testa l’idea che lei abbia qualcosa più di voi. Suggerimenti/consigli per sopravvivere indenni e uscire più forti e con la consapevolezza che non è obbligatorio avere un fidanzato per sorridere alla vita:
1) Impariamo a riscoprire la nostra sensualità (concetto da non confondere con quello di sessualità): in questo modo riusciremo a gioire di quello che la vita ci offre e non vedremo più come un fatto negativo l’essere single;
2)Dedichiamo uno spazio solo a noi stesse per ritrovare armonia e benessere. Questo non significa diventare egoiste ma invece di fare qualcosa per un’altra persona, lo faremo per noi stesse;
3)Fermiamoci a riflettere ma non sul perché siamo single ma su dove vogliamo andare, cosa vogliamo (concetti un po’ profondi ma utili a farci conoscere la nostra interiorità).
In fondo, il 14 febbraio potrebbe diventare anche una festa celebrativa, da segnare ma non perché si è single ma perché “Single è bello”. E di questo ne sono certamente più coscienti e consapevoli i maschietti che vivono il 14 febbraio in maniera diversa rispetto a come la viviamo invece noi; se vogliamo dirla tutta, la vivono con quel pizzico di “superficialità” che in questa circostanza non guasta (anzi si rivela un vero e proprio toccasana).
A cura di Martina Braganti
Fonte: http://www.girlpower.it