Conoscere se stessi per incontrare l’altro

23e2143b-15c7-46c2-b388-478c44125becLa relazione di coppia non possiede più le forme e le funzioni tradizionali, non ci si attende da essa stabilità e predeterminazione, ma caos, movimento, spontaneità.

Ci aspettiamo che la nostra relazione porti dei cambiamenti importanti nella nostra intera esistenza e che possa essere il mezzo per crescere come individui.  Ma per poter cogliere questa opportunità, curare le proprie ferite e divenire consapevoli dei giochi di potere che mettiamo in atto ripetitivamente nelle relazioni è necessario cominciare da se stessi.

Conoscere se stessi è imparare a comunicare con tutte le nostre parti.

Solo partendo da una comunicazione onesta e consapevole con noi stessi possiamo sperare di costruire relazioni consapevoli con gli altri. Molto spesso crediamo di avere “tutto sotto controllo” di conoscere chi siamo e cosa pensiamo, di riconoscere perfettamente tutte le nostre emozioni e di saper ”gestire”la nostra vita…invece siamo trascinati da correnti che ci portano dove desiderano senza neanche accorgercene, anzi legittimiamo questi percorsi come se fossero frutto di una nostra scelta consapevole.

Noi siamo esseri complessi e multidimensionali, siamo costituiti da un corpo, una mente, emozioni e spiritualità tra loro interdipendenti. Siamo inseriti in un contesto sociale multiforme.

Le parti di noi che non conosciamo o che non accettiamo e che nascondiamo dietro a maschere, devono essere indagate per potersi sentire veramente consapevoli.

Questo non significa che occorre svelare a tutti le nostre debolezze o le nostre parti più intime o vulnerabili, le maschere ci proteggono e ci aiutano nella vita, non potremmo pensare di restare incolumi se non le utilizzassimo, consapevolmente o in maniera automatica. Sono il frutto della nostra esperienza e della nostra cultura, si tratta di riconoscerne l’esistenza a noi stessi per poi decidere consapevolmente di toglierle di fronte al nostro partner. Questo ci permette di costruire una relazione ‘reale’, spontanea;

altrimenti corriamo il rischio di recitare per tutta la vita senza toccare mai la nostra vera essenza e l’essenza di chi ci sta accanto. Certo, può apparire pericoloso e può essere doloroso perché possono venire alla luce lati oscuri e ferite sanguinanti, ma è un rischio da correre: nascondersi per non soffrire chiude anche l’accesso al piacere e al contatto autentico.

In questo percorso di autoconsapevolezza sicuramente emergeranno le nostre ferite, le nostre paure ed i nostri bisogni e questo sarà una grande scoperta, perché confrontarsi con le proprie aspettative ed entrare in contatto con i nostri bisogni, permetterà di fare richieste adeguate al nostro partner e allo stesso tempo ci permetterà di sviluppare una forte empatia con lui/lei.

Inoltre, se ci sembra difficile comprendere l’esistenza delle nostre maschere, ci sembrerà ancora più difficile indagare quali sono le parti di noi che non conosciamo affatto! Ma fortunatamente oggi esistono professionisti che sostengono coloro che vogliono lavorare sulla propria autoconsapevolezza, vengono attivati seminari e corsi di formazione ed esistono riviste e libri utili.

Dovremmo imparare ad ascoltarci, rallentare il nostro attivismo incrementato dalla frenesia di questa società per riappropriarsi delle proprie sensazioni e dei propri spazi.

Seguendo questa strada non solo incontreremo l’altro, ma la relazione diverrà la nostra guida, fonte di insegnamenti, sviluppo e crescita personale.

di Angela Fortunato

Fonte: http://www.relazioniinarmonia.it